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Spettacolare e panoramico anello sulle alture che si affacciano sul Lago di Moncenisio e visita all'ottocentesca caserma difensiva del Malamot. Discesa spericolata tra le rocce fino al forte Pattacreuse.
Accesso: Da Torino con le statali 24 e 25, oppure con l’autostrada del Frejus (A32), uscendo a Susa. Qui si continua sulla statale 25 per il Colle del Moncenisio. Evitare la provinciale SP 212, che porta al comune di Moncenisio, ma proseguire sulla SS 25 fino a Bar Cenisio.
Spettacolare e panoramico anello sulle alture che si affacciano sul Lago di Moncenisio.
Si parte dalla borgata di
Bar Cenisio, che non è un bar, ma un paesino sul
Rio Bard, affluente del Cenischia. Subito, dalla statale, si imbocca una sterrata ex-militare, che sfiora i laghi
d'Arpon, de
Roterel, e si inerpica fino allo snodo della
Combe de Crevecoeur. Da qui si sale sulla sinistra, sempre su sterrata militare, verso la
Batterie de Frasere e i
Ricoveri militari Giaset fino alla
Pointe Droset (Monte Malamot). Vale la pena di salire ancora a dare un'occhiata ai ruderi del vecchio
Forte Malamot, il cui sentiero, in alcuni tratti potrebbe non essere ciclabile, anche d'estate, per via di alcuni nevai abbastanza persistenti.
La caserma difensiva del Malamot (Ancien fort du Malamot in francese) è una struttura militare che venne edificata nel 1889 in prossimità della vetta del monte Malamot per contrastare eventuali attacchi nemici che potessero sopravvenire dalla zona del lago Bianco e dal versante settentrionale del monte Pattacroce. L'edificio e le sue attinenze erano serviti dalla strada militare Bivio Varisello-Giaset-Malamot, lunga circa 8.700 metri ed attualmente non più percorribile nella sua interezza con mezzi a motore.
In seguito alla sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale ed alle condizioni del trattato di Parigi, la zona del Moncenisio con le sue adiacenze venne ceduta alla Francia e, di conseguenza, anche il monte Malamot.
Dopo aver visitato il forte, si torna al Pointe Droset, e da qui, si può scendere verso i trinceramenti e il forte Pattacreuse. Devo però segnalare che questa parte di percorso è molto esposto e in alcune parti anche pericoloso.
Per chi non è avvezzo a questi tipi di tracce, è consigliabile tornare indietro seguendo la stessa strada percorsa per la salita, fino allo snodo della Combe de Crevecoeur, dove comunque, ci si ricongiunge anche alla traccia principale. Dalla comba, si passa sulla diga e si torna a Bar Cenisio seguendo la statale.