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Divertente e panoramico anello tra la Valle Varaita e la Valle di Gilba. Dal ponte di Valcurta, si sale su asfalto (Sampeyre, Becetto), per poi scendere tranquilli, impegnando le pietrose sterrate del vallone di Gilba. Molti i punti di interesse e le fontane. Non troppo impegnativa (quasi in piano) la sterrata che risale da Lantermini alla Madonna della Betulla.
Accesso: Dalla Autostrada A6 TORINO-SAVONA, uscire al casello di Marene. Proseguire poi su SP662 in direzione di Savigliano e in seguito percorrere la SP156, fino a Costigliole Saluzzo. Da qui, seguendo le indicazioni, imboccare la SP1 fino a Piasco, e la SP8 che risale la valle.
Si parcheggia al ponte di
Valcurta
e si risale la valle su asfalto. Si superano i comuni di Melle e Frassino e si arriva a
Sampeyre. Dal borgo vecchio si sale a
Becetto
e dopo le frazioni Morelli e Ruà, l'asfalto ci lascia su di una bella traccia sterrata. Si prosegue fra i pascoli fino al
Colle del Prete (1716 m), spartiacque tra valle Varaita e valle Po, dove troviamo una cappella in pietra con un altare. Stupendo
panorama
sul Monviso, la valle Varaita con il Pelvo d'Elva e il sottostante vallone di Gilba.
Il Colle del Prete rappresenta da secoli uno dei più importanti valichi tra la valle Varaita e la valle Po passando per il colle di Gilba. La strada, è una della più belle della valle Varaita. Lasciato il bosco appena sopra la frazione di Becetto, a quota 1400 metri, il tracciato sale tra malghe e prati fino ai 1714 del valico, prima di scendere verso il colle di Gilba e quindi verso Sanfront.
Dal valico si imbocca la pietrosa sterrata in discesa e si arriva al Colle di Gilba (m. 1526), dove troviamo un'altra cappella e un ricovero sotto il quale ci si può riposare. Si prosegue impegnando la carrozzabile con buon fondo che scende il Vallone di Gilba e dopo una visita alla borgata Danna, nucleo principale delle borgate di Gilba, ritroviamo l'asfalto.
Il Colle di Gilba (o Pian Pilone) è situato sullo spartiacque tra la valle del Po a nord e la Valle Varaita a sud. A fine Ottocento la valle era talmente popolata che le risorse non sempre erano sufficienti. Così era necessario integrare il reddito agricolo con l’ingegno e l’emigrazione. Stagnai, arrotini, ombrellai, straccivendoli. Talvolta anche l’affitto dei figli ai mercati di Saluzzo e di Sampeyre: i più grandi verso la pianura a fare i garzoni, i più piccoli in montagna per la pastura. Le ragazze come servonte nelle famiglie più benestanti. Nel 1900 gli alunni nella sola Borgata Lantermini erano addirittura settanta, mentre alla fine della Seconda guerra mondiale ne rimanevano sessanta con due maestre in Borgata Bianchi.
Poco dopo la borgata Lantermini, deviamo su sterrata e risaliamo lo spartiacque tra la Valle Varaita e il Vallone Gilba. Incontriamo la cappella San Bernardo delle Sottole e il santuario della Madonna della Betulla, panoramico pianoro che domina Melle dall’alto.
Il santuario della Madonna della Betulla (edificato nel XVII secolo) è situato sulla sinistra orografica della val Varaita nel comune di Melle, in bella posizione panoramica di fronte alla cresta che dal monte san Bernardo prosegue fino al Pelvo d'Elva. La leggenda vuole che ai piedi di una betulla, proprio dove ora sorge il santuario, sia apparsa a un bimbo mellese la Madonna con il bambino Gesù.
Da qui ritroviamo l'asfalto che ci porta alla borgata di Sant'Eusebio, sovrastata dall’antica parrocchiale del XV secolo, e da qui ritorniamo a Valcurta.